Sci-fi.com riporta la notizia (subito ripresa da sfsignal.com) dell’acquisto da parte della casa produttrice Dimension Films dei diritti necessari a girare il rifacimento di Corto Circuito, una commedia fantascientifica del 1986 che vedeva protagonista un “simpatico” robot militare che sviluppava una propria personalità e una propria coscienza dopo essere stato colpito da un fulmine.

L’accordo è stato siglato da Bob Weinstein, che insieme al fratello Harvey è proprietario della casa produttrice. La Dimension Films ha prodotto fino al 2005 per la Miramax (di proprietà Disney) numerosi film di successo, spesso trasformatisi in serie, come Scream, Scary Movie, Halloween, Hellraiser, Spy Kids, Sin City, prima di passare a un accordo distributivo con la Metro-Goldwin-Meyer. Per la sceneggiatura sono stati chiamati S.S. Wilson e Brent Maddock, gli stessi del film originale e del suo seguito del 1988.

Corto Circuito venne diretto da John Badham (regista di Wargames, Tuono Blu, due episodi della prima stagione di Heroes, ma anche di La febbre del sabato sera) e interpretato da Steve Guttemberg (Cocoon, The Day After, I ragazzi venuti dal Brasile, ma anche Scuola di Polizia) e da Ally Sheedy (Wargames, ma anche The Breakfast Club e un episodio di C.S.I Las Vegas della settima stagione, attualmente in onda in Italia). Il seguito, Short Circuit 2,  aveva un cast meno di richiamo, con Fisher Stevens (visto di recente in Lost) e Michael MacKean.

Il vero e protagonista è però il robot, un prototipo dell’esercito americano il cui programma risulta alterato dall’elettricità di un fulmine caduto durante un temporale. Il suo “malfunzionamento” lo porta a sviluppare una coscienza e il rispetto per la vita, a comportarsi come un normale essere senziente e a dover fuggire dai militari per il timore di essere smontato e quindi di dover cessare la sua esistenza. Durante il film Numero Cinque conquista la scena con una serie di trovate comiche, soprattutto in risposta agli stimoli che riceve confrontandosi con il nostro mondo, un ambiente sconosciuto che stenta inizialmente a capire.

La realizzazione del robot era stata senza dubbio la parte più dispendiosa del film. A seconda delle sequenze da girare ne vennero realizzate differenti versioni, mentre i suoi movimenti erano controllati a distanza. Oggi con la computer graphic la tecnica del remake sarà totalmente diversa, anche se in proporzione non meno dispendiosa.

Il film ottenne un discreto successo (incassò 40 milioni di dollari negli USA) e il seguito del 1988, troppo semplice e lineare per appagare i fan, incassò solo la metà. I progetti per un terzo film vennero accantonati all’inizio degli anni ’90.

Come ormai accade sempre più di frequente Hollywood preferisce rifare piuttosto che creare. Viene da domandarsi come riterrà di dover aggiornare questo film agli standard e alle tematiche attuali.