Il 10 febbraio 2008, in seguito a complicazioni di una fibrosi polmonare, è morto lo sceneggiatore Steve Gerber. Aveva 60 anni ed era nato a San Louis (Missouri) nel 1947.

Iniziò a lavorare alla Marvel al principio degli anni ’70, quando la casa editrice era supervisionata da Roy Thomas. Dopo aver scritto alcuni numeri di Daredevil e Sub-Mariner, si era dedicato a serie che erano considerate “minori”, tra cui The Defenders (I Difensori), Man-Thing (L’Uomo Cosa), Omega The Unknown (Omega lo sconosciuto) e Guardians of the galaxy (Guardiani della galassia), mescolando alla storie elementi di satira sociale e di umorismo, ma anche utilizzando temi di taglio più fantascientifico di quelli abitualmente usati nei supereroi.

La sua creazione più celebre rimane però Howard the Duck (1973), un papero antropomorfizzato (talmente simile nell’aspetto ai paperi Disney, da dover essere costretto a indossare dei pantaloni per non incorrere in problemi legali), usato come parodia e come satira. Howard proviene infatti da un universo parallelo e rimane intrappolato nel nostro mondo umano, dove è costretto ad adattarsi alle assurdità che incontra.

Nel 1986 George Lucas ne produsse la versione cinematografica (Howard the Duck in originale, Howard e il destino del mondo nella versione italiana). Il film si rivelò un grosso insuccesso commerciale, anche se rimane uno dei primi esempi di personaggi Marvel passati al grande schermo.

Negli anni ’80 Gerber si allontanò dalla Marvel per differenze di opinione, e iniziò a lavorare per la televisione, soprattutto in serie animate come Transformers, G.I. Joe, Dungeons&Dragons e Thundarr The Barbarian. Sua è inoltre la sceneggiatura di Contagion (Contagio), undicesimo episodio della seconda stagione di Star Trek: The Next Generation.

In seguito era tornato a scrivere storie a fumetti per varie case editrici, compresa una nuova miniserie, prodotta nel 2002, proprio con protagonista Howard the Duck.