E’ in questi giorni in libreria un romanzo scritto da J.F. Englert dal titolo Elementare Randolph e l’immagine in copertina non lascia dubbi sul protagonista.

Infatti la voce narrante è quella di Randolph, un bel esemplare di labrador nero che vive a Manhattan con Harry, il suo compagno umano.

E’ vero, Randolph è un cane. Ma ha delle peculiarità umane come capacità di ragionare, saper leggere (ama in particolare Dante) alle quali si aggiungono quelle doti canine come un  olfatto sviluppatissimo che gli consente di comprendere gli stati emozionali delle persone che gli sono vicine e capire se sono nascostamente preoccupate, agitate e di conseguenza se stanno mentendo. Ha solo un difetto: non sa parlare e quindi si deve ingegnare per far capire al suo amico Harry quello che man mano scopre.

Tutto questo gli servirà per scoprire un assassino e il mistero della scomparsa della fidanzata del suo fidato amico uomo.

I lettori di fantascienza negli anni hanno fatto l’abitudine di trovare nelle pagine di un libro animali senzienti: tra i molti esempi i cani del bellissimo romanzo City di Clifford Simak, le scimmie di Gorilla Sapiens e del Pianeta delle scimmie oppure i delfini e le scimmie che guidano le astronavi in alcuni romanzi di David Brin.

In questo vasto “caravanserraglio” letterario mancava un investigatore a quattro zampe.

Dalla quarta di copertina: Harry ha trent’anni ed è un artista in crisi. Da quando ha perso la fidanzata Imogen, sparita nel nulla un anno prima, la sua vita è cambiata. Non riesce più a dipingere, è entrato in depressione e ha sviluppato un’insana dipendenza dalle sedute spiritiche. Per fortuna a fargli compagnia nell’appartamento dell’Upper West Side di Manhattan c’è Randolph, il suo labrador nero. Harry non lo sa, ma Randolph è un cane speciale: legge (Dante è il suo autore preferito), capisce il linguaggio di uomini e animali, ma soprattutto ha un fiuto particolare, quello per risolvere i misteri. La sua unica mancanza: non sa parlare. Quando lo scrittore Lyell Overton Minskoff-Hardy viene trovato morto, Randolph intuisce subito che non si tratta di infarto come sembra in un primo momento, bensì di omicidio. Un omicidio legato indissolubilmente alla sparizione di Imogen. Gli indizi? Molti. Perché Randolph, grazie al suo sesto senso e al suo olfatto centomila volte più potente di quello umano, è in grado di fiutare la colpa, l’ansia e la paura. E ha capito che nessuno dice la verità. Né Beatrice, la vivace insegnante di arti marziali, né l’enigmatica lris, né Michael, il bizzarro professore d’arte. Ognuno sembra avere interesse a mentire. Perché? Per scoprirlo, a Randolph non rimane che una soluzione: portare il suo padrone e la polizia sulla strada giusta. Prima che sia troppo tardi.

Elementare Randolph di J. F. Englert (A Dog about Town, 2007), traduzione di Sara Caraffini, Garzanti Libri, collana Narratori Moderni, pag. 247, euro 15,60.