Eppure, è nulla paragonato a quanto ci aspetta. L'obiettivo è l'assassinio in diretta, e ci siamo più vicini di quanto si creda. In effetti, una trasmissione porno con assassinio in diretta c'è stata proprio un paio di giorni fa, tempo soggettivo di chi scrive. Naturalmente, non si trattava di un assassinio organizzato dai responsabili della trasmissione. La nostra legislazione, notoriamente in ritardo rispetto alle necessità della gente, non lo permette ancora. Si trattava quindi di un assassinio legale, commesso in un paese dove la legislazione è forse più vicina ai bisogni della gente, dove comunque in certe circostanze è consentita la programmazione e la messa in atto di un omicidio, e dove quindi l'omicidio si è puntualmente compiuto all'ora prefissata. Per questa occasione la RAI, Radio Televisione Italiana, ha ben pensato di organizzare una trasmissione in diretta, della durata di parecchie ore, con conto alla rovescia in sovrimpressione sul video per rendere più drammatico l'arrivo del momento fatale dell'omicidio. Ne è risultato uno spettacolo unico, di rara intensità pornografica. L'occasione era stata fornita alla Rai Tivù dalla esecuzione capitale da parte dello Stato dell'Arizona, negli Stati Uniti d'America, di un cittadino americano accusato di avere ucciso la propria fidanzata sette anni prima, un certo Rocco Barnabei. Niente di strano, o comunque di straordinario. Tutti i momenti vengono mandate a morte persone negli Stati Uniti. Ancora di più ne muoiono tutti i giorni nelle strade delle loro città, notoriamente tra le più pericolose del nostro pianeta. Una massa indistinta di decessi continui che tuttavia non suggestionano più di tanto la fantasia dei telespettatori italiani (tranne che negli sporadici casi di strage tra alunni alle scuole medie). Il nome italiano di questo condannato a morte, tuttavia, rendeva il suo caso degno della morbosa attenzione dei media. In più, alcune incognite, come l'attesa dei risultati dell'esame del DNA che avrebbe dovuto scagionare il condannato a poche ore dall'esecuzione (è poi invece avvenuto il contrario), fornivano preziosi elementi di trama intorno ai quali costruire un buon avvenimento pornomediatico. Il risultato è stata una lunga, lunghissima liturgia di crescente grandiosa oscenità, uno spettacolo da non perdersi per qualsiasi voyeur che si rispetti. Attenzione: non voglio entrare qui nel merito dell'annoso problema se si debba o no applicare la pena di morte (cosa c'entrerebbe mai questo con pornografia e voyeurismo? comunque, detto tra noi en passant, la pena di morte non mi entusiasma affatto), né tantomeno sulle eventuali convenienze di ordine politico in merito alla realizzazione di una tale trasmissione. No. Mi riferisco al solo al risultato mediatico ed estetico che ne è risultato. Che poi tale spettacolo fosse o non fosse utile a qualcosa è un'altra questione. Poiché esiste ed è così diffusa, la pornografia è sempre evidentemente utile a qualcosa. Tornando all'esempio dell'omicidio in diretta RAI, tra decine di migliaia di persone che perdono la vita tutti i giorni ovunque (ricordo ai lettori che l'avessero dimenticato che prima o poi tutti si muore) se ne è scelto uno di cui si sapeva in anticipo l'ora esatta in cui sarebbe giunto il decesso, per di più superficialmente simpatico in virtù del nome italiano, e del fatto che la sua colpevolezza non fosse certa al 100%. L'effetto lente d'ingrandimento ha isolato quest'unica tragedia tra le migliaia che incessantemente si consumano e l'ha utilizzata per nutrire l'immaginazione di migliaia o milioni di telespettatori che a tal modo hanno potuto fuggevolmente provare il brivido di vedersi sfiorati dalla morte - la morte di qualcun altro - senza naturalmente correre alcun rischio o provare alcuna autentica e duratura pena. Per una manciata di ore, quello sconosciuto detenuto americano in attesa di esecuzione è diventato nell'immaginario dei telespettatori italiani l'unico morituro del mondo, l'agnello sacrificale delle ingiustizie del mondo e chi più ne ha più ne metta. Per facilitare ulteriormente l'immaginazione di chi guardava, l'avvenimento è stato quindi precedentemente condito con la trasmissione hardcore di un'autentica esecuzione per iniezione velenosa (la stessa morte che di lì a poco sarebbe toccata al Barnabei), filmata se non erro nello stesso carcere qualche tempo prima. Lo spettacolo porno si è fatto quindi anche hardcore, con una scena di morte reale senza trucco e senza inganno. E quando è stato il turno di Barnabei, ed il numero in sovrimpressione del conto alla rovescia segnava implacabilmente una sola manciata di secondi all'esecuzione, il telecronista italiano in diretta via satellite davanti al carcere non mancava di descrivere con linguaggio efficacemente visivo tutto quanto stesse di certo in quello stesso istante accadendo all'interno della stanza della morte - le ultime parole dell'uomo legato al letto, gli aghi inseriti nelle vene, il pentotal per addormentarlo e poi i veleni per fermare cuore e cervello...