È da poco uscito in libreria un curioso libro intitolato La Fantascienza a Test, edito dalla casa editrice Alpha Test, specializzata in libri dedicati ai settori della formazione e dell’orientamento scolastico-professionale. L’autore è nato a Milano nel 1969 e si chiama Andrea Bernagozzi. Oltre ad essere un grande appassionato ed esperto di fantascienza, si è laureato in fisica all'Università degli Studi di Milano ed è impegnato da oltre dieci anni in attività di diffusione della cultura scientifica. Attualmente collabora con l'Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d'Aosta, il Museo Astronomico di Brera a Milano e il Civico Planetario "Ulrico Hoepli" di Milano.

Ad Andrea abbiamo chiesto di parlarci di questo suo libro che potremmo definire “alieno” nel panorama editoriale, fantascientifico e non.

Come è nata l’idea di un libro sulla fantascienza a test?

L'idea è di Martha Fabbri, editor di Alpha Test. La casa editrice è specializzata in pubblicazioni di quiz per i concorsi pubblici, per l'ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso e cose di questo genere. La collana “Quante ne Sai” allarga l'orizzonte anche ai quiz di puro divertimento. Tra gli argomenti individuati, per esempio telefilm, calcio, galateo, anni Ottanta, anche due di genere fantastico: Harry Potter (curato da Marina Lenti) e la fantascienza. Quando mi hanno chiesto di scrivere un libro di quiz sulla fantascienza, non ci credevo! All'inizio ero perplesso, perché Harry Potter sappiamo che va a ruba, ma la fantascienza adesso è molto meno popolare rispetto a solo pochi anni fa. Ma ad Alpha Test insistevano ed è stata la passione sfrenata di Martha Fabbri per Douglas Adams a convincermi a mettermi alla prova. Anche perché non avevo mai scritto un libro.

Ci spieghi un po’ come è strutturato il libro?

Il libro è diviso in undici capitoli, dedicati ai temi classici della fantascienza: gli alieni e i mutanti, i viaggi nello spazio e quelli nel tempo, gli universi paralleli e le utopie, i robot e così via... I primi due capitoli sono dedicati alla storia della fantascienza, un mio pallino personale: dai cosiddetti precursori fino a Poe, Verne, Wells e poi la fantascienza nel XX e XXI secolo. Sono domande a risposta multipla, come si usa oggi. Quattro opzioni, poi si gira pagina e c'è la risposta, non come in televisione che devi aspettare che passino la pubblicità! Tra una domanda e l'altra, a mo' di intermezzo ci sono box con curiosità o citazioni celebri sulla fantascienza.

La maggior parte delle domande è incentrata sulla letteratura: una scelta coraggiosa…

Per questo quando me l'hanno chiesto non ci credevo! Ho detto, «Guardate che per me fantascienza significa Amazing Stories, l'Età dell'oro, Dangerous Visions, Robot, non i film basati solo sugli effetti speciali e i videogiochi dove spari agli alieni con schizzi di sangue verde sulle pareti». Mi hanno risposto che andava bene e secondo me quando si sono pentiti ormai era troppo tardi! Scherzi a parte, ci sono nel libro anche domande su film, telefilm, cartoni animati, perfino musica e arti visive, ma tutto per me parte dalla letteratura di fantascienza. Ho sempre identificato la fantascienza con i libri. Quand'ero piccolo pasticciavo con i pennarelli gli Omnibus Mondadori di mia madre, quelli curati da Fruttero e Lucentini. Li ho ancora e quando vedo come li ho rovinati, uhm, sto male...

A quale tipo di pubblico s’intende rivolgere il tuo libro: all’appassionato tout court o ad un pubblico più generico, magari solo un po’ curioso?

Ovviamente dev'esserci la passione per la fantascienza, ma non è obbligatorio. I libri della collana "Quante ne Sai" sono pensati soprattutto per essere letti ad alta voce, insieme con gli amici, la sera per divertirsi, senza per questo essere dei "bamboccioni" (ops! scusate la satira politica). Per esempio, io sono astemio e non potrò apprezzare il volume di quiz sui vini, ma ho molti amici che sono veri intenditori. Se ci mettiamo a giocare e sparo qualche cavolata, come probabile al 100%, a chi importa? Si fa per stare insieme. E magari scoprire qualcosa che non si sapeva e che è interessante, perchè no?