Gli astronomi dell'università dell'Illinois hanno scoperto, grazie all'utilizzo del telescopio spaziale Spitzer, un fenomeno che getta nuova luce sul mistero della formazione di pianeti e asteroidi.

Una protostella, situata a circa 800 anni luce dal sistema solare, ha mostrato l'emissione di un flusso di idrogeno molecolare che viaggia da un polo magnetico all'altro del corpo celeste, la cui età è stimata in circa 10.000 anni.

Il fenomeno è invisibile all'occhio umano, in quanto la regione è oscurata dalle polveri, ma è possibile osservarlo all'infrarosso, ed è stato possibile calcolare che il getto ha una lunghezza, da un polo all'altro, di circa sei mesi luce, dimensioni tali da poter formare un sistema planetario.

La scoperta dell'emissione di L1157, questo il nome della protostella, conferma una teoria che prevedeva appunto l'emissione di idrogeno ionizzato come mezzo per stabilizzare la massa stellare ed evitarne la frantumazione, quindi i sistemi solari sono una normale conseguenza della formazione di nuove stelle, e non accidenti cosmici.